Matteo Simeone – Prospettiva Editrice, 2022

Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport.

L’autore, psicologo dello sport di professione, nell’incipit di questo nuovo libro non manca di tratteggiare quelle che sono le buone qualità insite nella passione per la corsa; nel contempo, non tralascia di evidenziare come solo l’esercizio di una attenta consapevolezza è in grado di apportare un continuo equilibrio psichico evitando di sfociare in una patologica dipendenza da corsa. Un runner “ad una dimensione”, colui che vive alimentandosi di allenamenti e gare in modo seriale dimenticando l’esistenza d’ altro nella vita. Ma non si corre per caso: è necessario il sostegno di una robusta e solida motivazione per indossare con una certa regolarità i pantaloncini ed uscire, senza forzature, dal comodo guscio dove si è adagiati e, addirittura, correre con piacere. A quel punto inizia il viaggio verso “l’oltre”, un modo d’interpretare e vivere la propria corsa per cui viene suggerito di attrezzarsi adeguatamente per riuscire a percorrere una lunga strada anche in senso fisico.

L’autore sceglie di non fornire una definizione esaustiva dell’oltre, né confeziona una formula; piuttosto, lo racconta tramite il vissuto recepito tramite risposte, spesso commentate, a sue precise domande di chi prova a sperimentarlo con continuità, concretamente, coraggiosamente anche con successi di notevole rilievo tecnico. Così ci viene presentato un vasto caleidoscopio di modi di vivere la corsa, di come “non si corra da soli” anche se, spesso, si possa pensare il contrario, bensì rinforzati dal prezioso supporto di allenatori, psicologi, ambienti famigliari, portando nel proprio zaino, sogni da realizzare, traguardi da raggiungere, obiettivi da concretizzare.

Ma cosa occorre per essere performanti sul piano atletico e raggiungere la peak performance? cioè Il massimo sul piano atletico e mentale.  Pare di capire che si creda convintamente, soprattutto, in una modalità di preparazione in grado di creare le condizioni psicologiche per essere concentrati e coinvolti nel gesto atletico sino al suo midollo per  sentirsi completamente  padroni della situazione corsa  e toccare con mano  una “ leggera trance” o stato di flow teorizzato da uno studioso del dipartimento di psicologia dell’università di Boston dal nome impronunciabile e dalla non facile scrittura  ( Csikszentmihalyi). Segue allora, conseguentemente a questa impostazione, l’illustrazione di collaudati ed efficaci modelli operativi come il R.O.S.A ed O.R.A   proposti dall’autore per sviluppare maggior consapevolezza, vivere nel momento presente (il qui e ora) e raggiungere gli obiettivi prefissati. La consapevolezza sul respiro costituisce il fulcro per una possibile chiave di successo senza dimenticare altri   tre fondamentali fattori: consapevolezza, autoefficacia e resilienza (C.A.R).

Nelle pagine finali si entra in contatto con i runners delle lunghe e lunghissime distanze che incarnano un “oltre” costituito da notevoli quantità d’impegno, fatica e chilometri percorsi; quel cimentarsi su distanze ragguardevoli sino a sfiorare, talora, l’incoscienza. Vengono elencate svariate esperienze vissute da atleti che cercano risposte, conferme per mettersi alla prova, per allenare la resilienza, per superare eventi disturbanti, stressanti, traumatici ove è necessario trovare la sintesi tra allenamenti ottimali e condizioni mentali.

 Sono davvero tanti gli esempi presentati frutto di un lavoro certosino di raccolta dati ove si resta meravigliati dallo scoprire quante sono le sfaccettature psicologiche esistenti nell’universo “runners oltre” che, giorno dopo, giorno affrontano le sempre presenti “colonne d’Ercole”, costituite dai limiti posti dal pensiero razionale, dalle condizioni date e ritenute, a torto, inamovibili. Si giunge ad affermare che “l’esperienza dell’estremo è qualcosa che ha a che fare con la gioia di vivere intensamente situazioni forti come superare crisi profonde e problemi disperati e difficili.”

Mi aspettavo una conclusione di questo tanto scrivere e ricercare. Così non è stato forse per la semplice ragione che “questo oltre” è ancora, in parte, da scoprire, da indagare, da raggiungere, da completare come pratica ed elaborazione; addirittura da immaginare. O, forse, se non esistano” svariati oltre” difficili da elencare per riuscire a rappresentare l’affollato popolo dei runners di qualsiasi distanza.

Concludendo vorrei attirare l’attenzione su alcuni originali punti di vista dell’autore là dove fornisce concreti strumenti per percorrere con serenità l’oltre, soprattutto quando afferma l’importanza di allenare contemporaneamente corpo e mente, sviluppare la presenza psichica e realizzare l’iconico “qui ed ora”, riuscire ad acquisire la necessaria calma e concentrazione mentale soprattutto praticando un tipo di meditazione molto efficace come la Vipassana. Probabilmente avrà tenuto conto delle sagge parole del Khempo Ganghar (tibetano), quando afferma: “La mente rappresenta il boss, il padrone: solo con la mente possiamo iniziare un qualsiasi movimento del corpo o un discorso, per cui più la mente verrà allenata e più profondi saranno gli effetti da essa prodotti”.