Presento un organizzatore del Pinerolese che crede nella solidarietà e nella corsa: il suo nome è Claudio Merlo.

Premessa:
Da giovane lo ricordo forte velocista nei 200 metri e, in età più matura, tenace runner stradista sempre teso a dare il meglio di se’ stesso. Infine la sua trasformazione finale nella veste di un entusiasta organizzatore di ben 3 podistiche serali, non competitive e camminate nel corso di ogni anno in quel di Bricherasio (To) suo paese natale e di residenza. Ad inizio luglio l’avvio con a “A spass për le vigne” sulle colline bricherasiesi ed, a seguire ai primi di settembre, il “Giro del Belvedere” sulla collina del Castello. Nella seconda settimana di dicembre, l’originale “StraBRICHERASIO” notturna con la presenza di Babbo Natale tra le vie
del centro storico. (tutte segnalate dal nostro forum)
Partecipazioni nelle ultime edizioni: 701,462 e 467 podisti. L’Avis e la Protezione Civile promuovono le prime due mentre la terza è patrocinata dall’AIB.
L’organizzazione tecnica per tutte è a carico dell’Atletica Val Pellice, una società podistica molto attiva soprattutto nelle corse in montagna.
Sperando che gli faccia piacere sapere aggiungo che lo stimo molto per quello che fa nell’ambito sportivo e nel campo della solidarietà.
Sigle usate nell’intervista: AVIS (Associazione volontari italiana donatori sangue) AIB (Corpo volontari anticendi boschivi).
Ho voluto rivolgergli alcune domande per farlo conoscere ai frequentatori di questo forum e far riflettere un po’ tutti su quanto impegno sia necessario profondere per allestire delle manifestazioni podistiche locali o nazionali.

Quale sono le motivazioni che ti spingono a organizzare ben tre eventi sportivi serali ogni anno, caricarti di responsabilità e di piccoli/grandi problemi?
La soddisfazione di avere numerosi partecipanti, provenienti da diverse province del Piemonte, in un paese di 4.000 abitanti, di essere riuscito a coinvolgere nel tempo non solo podisti ma anche semplici camminatori, famiglie, giovani e meno giovani, in manifestazioni non agonistiche in un clima di festa. I tre eventi possono ormai denominarsi dei veri “raduni podistici gioiosi ”. Le responsabilità, poi, non sono tutte sulle mie spalle ma vengono condivise con la Società sportiva di appoggio e con gli Enti promotori.

Quanto tempo ti impegna questo lavoro organizzativo in un anno?Ore? Giorni?
Più che di ore e giorni è più opportuno parlare di mesi (almeno 6 ore al giorno per 8 mesi).

Puoi raccontarci, in sintesi, cosa comporta organizzare una corsa di un certo richiamo come a “Spass per le vigne” o anche le altre due di cui ti occupi?
Burocraticamente: richiedere permessi vari agli Enti locali, presentare domande, assolvere tasse di approvazione alla Federazione ed all’Ente di Promozione Sportiva.
Operativamente: osservare con attenzione come vengono organizzate manifestazioni simili per correggere errori e sopperire a deficienze organizzative, trovare gli sponsors che forniscano i prodotti per i pacchi gara, seguire le collaborazioni, documentare gli sponsor sui risultati ottenuti, cercare percorsi adatti ed interessanti, predisporre adeguate indicazioni e segnalazioni, curare la pubblicizzazione sui media e sui siti internet (scegliendo quelli gratuiti), pubblicizzare di persona le tre manifestazioni in occasione di altre gare, presenziare a manifestazioni diverse dalla corsa come balli, teatri, conferenze, comizi, riunioni elettorali e politiche, feste patronali, mercati ecc. nonchè tantissime altre incombenze come la raccolta delle iscrizioni sino alla confezione dei pacchi gara.

Come riesci a motivare e coinvolgere i tanti volontari che sorreggono l’organizzazione?
Sia i volontari degli Enti promotori che altri volontari aggregati raggiungono il numero di circa 80 persone per ogni manifestazioni e sono motivati prevalentemente dal fatto che collaborano a manifestazioni che ottengono un buon risultato. Questa gratificazione è la molla che li stimola a dedicare gratuitamente parte del loro tempo. Comunque la persona maggiormente coinvolta nell’organizzazione (per sua sfortuna) è mia moglie Franca tutt’ora in attività come podista ed alla quale va gran parte del merito per il successo dei tre eventi.

Le podistiche da Te organizzate sono connotate da una forte impronta di solidarietà come la donazione del sangue. Cosa Ti ha spinto a ricercare un obiettivo così nobile?
L’Avis locale un tempo organizzava manifestazioni simili che ,col tempo, vennero poi abbandonate. Alcuni anni fa il suo Presidente, nell’intento di rendere l’Associazione più presente sul territorio e divulgarne l’operato, conoscendo la mia passione, mi contattò affidandomi il compito di promuovere le prime due manifestazioni. Successivamente l’AIB locale nella persona del Vice Capo squadra mi affidò l’incarico di organizzare anche la terza manifestazione, quella notturna di Babbo Natale.

Coltivi un sogno come organizzatore e quale?
Riuscire a coinvolgere maggiormente l’Amministrazione locale in queste manifestazioni che servono soprattutto a divulgare attività ludico-motorie, renderle accessibili alla maggioranza della popolazione in un’ottica di accrescere il benessere psico-fisico dei partecipanti.

Ultima domanda, forse la più antipatica, connotata dal “venticello malefico” che si aggira attorno a chi lavora disinteressatamente: Quanto ci guadagni in termini economici?
Veramente la domanda giusta sarebbe: quanto ci perdi? A parte il tempo del sottoscritto e di mia moglie Franca per organizzare e propagandare (comunque lo facciamo per pura passione) non sono mai andato in passivo pur anticipando le spese vive. Qualche piccolo beneficio economico rimane in cassa ma viene assegnato agli Enti promotori ed alla Società che appoggiano le manifestazioni.