Così X.RUN rivista bimestrale del 2009, luglio/agosto, riassumeva il mio primo libro sulla corsa con questo incipit: 

“la corsa come vera essenza della vita dell’uomo”. Passava, poi, ad elencare alcuni degli argomenti trattati come il modo di affrontarla: gradualmente e lentamente per concludere che “il libro non è un manuale tecnico ma raccoglie i pensieri di un podista che ha praticato la corsa per oltre 50 anni” e “racconta il proprio vissuto”. 

Hanno meritato attenzione della rivista altri capitoli come quello dedicato ad Arthur Lydiard vero maestro di mezzofondo, fondo e maratona degli anni sessanta nonché su cosa si pensa mentre si corre: momento liberatorio dalla routine di vita, tempo dedicato a risolvere un problema che ha tenuto occupata la mente del runner per giorni o settimane, stendere intrecci per drammi letterari o commedie brillanti, imparare ad accantonare i pensieri negativi. Una citazione è riservata alla corsa perfetta espressione dell’unione di corpo e mente ed ad altri capitoli particolari come “La lunga corsa dei ragazzi speciali”, affetti da sindrome autistica che, con un innovativo progetto imperniato sulla corsa, Filippide, riescono a trovare un momentaneo sollievo ai loro turbamenti interni.

Questa recensione si limita ad elencare alcuni dei capitoli dell’edizione originale data alle stampe nel 2009 e sostituita da una seconda edizione del 2014 con integrazioni di un certo peso tecnico relative alle metodiche di allenamento di un altro grande maestro di corsa come Van Aaken.

L’ho riportata solo oggi nel 2023 per ricordare che ESSERE CORSA è ancora un libro molto attuale, piuttosto completo che scruta la corsa da più punti di vista. Essenziale per il principiante, utile anche a runners evoluti per ripensare e considerare la corsa in modo diverso.

Non a caso l’evoluzione di questo libro trova la sua espressione nel mio secondo volume CORRERE CON LA TESTA incentrato sulle   tecniche mentali utili per correre e vivere meglio. 

In quest’ultimo testo ho approfondito la vera chiave per accedere a momenti elevati della corsa che non può prescindere dalla mente. Povero è il podista che si limita a macinare chilometri senza l’obiettivo di educare la propria Mente. Ormai è il modo di pensare di tanti coach di livello: l’approccio mentale fa premio sulla preparazione fisica. A conferma di questa affermazione voglio citare il bellissimo libro di Hervé Barmasse – scalatore valdostano alla quarta generazione di guide alpine e, sicuramente, tra i migliori del mondo- La montagna dentro- ed Laterza. A pagina 63 il padre dell’autore, anch’egli provetto alpinista, così sintetizza la pratica alpinistica “99% testa e l’1% fisico”.

Pinerolo 29 Settembre 2023
www.pietrocristini.blog.it
Essere Corsa Nuova Edizione    
Edizioni DEL FARO Trento 
Gruppo Editoriale Tangram Srl

Informazioni su essere corsa:

  • riceve una citazione speciale al XLIV Concorso letterario Coni Sez Tecnica nel 2010 
  • riceve un Premio speciale per “Sensazioni in movimento” al XIV Premio Letterario nazionale di Ostana (CN) e IX Rescountre Letterario lingua d’OC