Per conoscere virtù atletiche, filosofia di questo straordinario atleta: https://www.pietrocristini.blog/attualita/il-personaggio-eliud-kipchoge/

Qualche informazione di base

“IL quasi i 38 enne keniota Eliud Kipchoge il 25 settembre 2022, a Berlino, ha   migliorato il suo precedente primato mondiale sulla maratona; ora è fissato a   2h01’09”. L’ha ottenuto vincendo per la quarta volta la velocissima gara tedesca. E’ sicuramente l’ultima perla di una carriera incredibile: 15 vittorie su 17 maratone disputate. In mezzo i due titoli olimpici di Rio de Janeiro 2016 e quello di Tokio20 21. Poi ancora i due primati del mondo sempre a Berlino. Da ultimo l’impresa del 2019 al Prater di Vienna quando, sia pure in condizioni particolari e certamente non replicabili in gara, corse i 42 km e 195 metri in 1h59.40.” (Fonte: Gazzetta dello sport)  

  • Il suo motto: “No Human is Limited” (è anche il titolo del suo libro) che potrebbe anche essere letto così: attribuirsi dei limiti (in questo caso atletici) impedisce di poterli superare;
  • Il 25 Settembre 2022 ha iniziato la gara sul ritmo di 2’50” al km con passaggio alla mezza maratona di con un tempo, difficilmente replicabile, di 59’.51”, con un vantaggio rispetto al precedente primato di 75 secondi.
  • Ha indossato un paio di scarpe particolarmente performanti le Nike Alphafly Next% 2, evoluzione della Vaporfly che usò nel primo tentativo di andare sotto le 2 ore (Monza, 2017) , che aumentano la spinta in corsa grazie a una piastra in carbonio rimbalzante all’interno dell’intersuola (attualmente sotto osservazione da parte della Federazione internazionale di Atletica leggera). Sono molto vistose e con un tacco zeppa di 4 cm come potete constatare dalla foto (quelle usate in gara erano, però, di colore arancione con 30 grammi di peso in più rispetto al precedente modello, sempre della Nike). E’ stato calcolato che sono in grado di dare un vantaggio di tre secondi al chilometro rispetto a chi indossa normali calzature. Qualcosa che si traduce in 2 minuti in una maratona!!

Su questa” magica” scarpa, come su altre simili di altre marche è in corso una discussione piuttosto accesa in quanto taluni tecnici ed atleti affermano che offrirebbero un notevole vantaggio competitivo rispetto a chi non le indossa: Eliud, al riguardo, affermò, anni fa: “La tecnologia sta crescendo e non possiamo fermarla”. Come dire: non voglio sottrarmi ai vantaggi che sta fornendo.

La corsa influenzata dalla tecnologia certamente non l’avrebbe mai  immaginata Abebe Bikila che affidandosi ai suoi piedi (nudi) nel 1960, 62 anni fa, vinse la maratona olimpica fissando anche il nuovo primato mondiale, 2h 15’ 16”. È stato il primo atleta africano a vincere una medaglia olimpica, aprendo l’interminabile stagione del dominio nero nella corsa 

Come ex atleta, non maratoneta, posso affermare che quasi tutti i runners dal più competitivo al più modesto tapascione è sempre andato alla ricerca della scarpa performante con la speranza che potesse aiutarlo a correre meglio e, soprattutto, ottenere tempi e piazzamenti migliori. Io stesso sono sempre stato attratto dalla evoluzione del tipo di scarpa per correre ed ho sempre seguito l’evolversi del mercato. Ho così assistito ad una lenta evoluzione tecnica a partire dalle scarpe “da tennis” degli anni sessanta con un susseguirsi di calzature sempre più adatte alla corsa spesso molto costose ma accattivanti come forma e colore. Nel corso dei miei 50 anni da runner ho fatto uso di tanti modelli senza mai acquistare quelle che avevano un prezzo da me giudicato eccessivo (*) con la ferma convinzione che la calzatura non fosse determinane per ottenere un risultato tecnico di rilievo. Oggi però, alla luce di quanto precedentemente riportato ritengo che la scarpa tecnologica di ultima generazione come quella adottata da Eliud, possa fare la differenza se coniugata con il giusto allenamento, la giusta alimentazione e, non ultimo, la giusta preparazione mentale.

Su quest’ultimo punto segnalo il mio libro “Correre con la testa “Fusta editore” che tenta di esaminare il ruolo del fattore mentale.


(*) Il costo di queste scarpe che volano è, attualmente, di 300 Euro in Europa