Tre Rifugi Valpellice in cammino: dalla “Sky Marathon” all’ ”Ultra Trail”

Tre Rifugi Val Pellice edizione 2012. Si cambia!!!! Le manifestazioni sportive sono
cose vive e devono avere la capacità di riproporsi nei modi più rispondenti alle aspettative degli appassionati.
Certo che è un assunto che vale per determinate discipline sportive meno “formalizzate” da regolamenti Federali. Le discipline olimpiche sono più regolamentate anche se loro stesse non sono esenti da innovazioni (le “lepri” nelle
gare di mezzofondo ad esempio).
Ci sono tempi nei quali prevale la voglia di agonismo ed il desiderio del record, altri nei quali lo sport diventa un fenomeno di massa più che di elite e prevale il
desiderio di misurarsi in modo più soft soprattutto con se stessi e di vivere
l’ambiente che lo sport outdoor sa offrire. Basta scorrere le “classifiche” delle
manifestazioni sportive per rimanere colpiti dalla voglia di partecipazione mettendo in secondo piano l’agonismo puro. Certo, ciò non vuole dire che non servono allenamento e coraggio. E che possa anche esserci chi predilige l’agonismo.
D’altra parte, se parliamo di Tre Rifugi, quando nacque fu il frutto di una forte
collaborazione tra il Cai Uget Val Pellice (Presidente il Sig. Fornerone) e l’esercito
tramite il Generale Coisson. Una gara di quel tipo era unica ma soprattutto
quasi epica.
Tutto l’allestimento logistico era curato dagli Alpini che
provvedevano ai trasporti, alle tende, ai controlli, alle radio, al servizio medico
ecc… Tramite la Gendarmeria francese partecipavano alla gara anche militari
d’oltralpe.
Negli anni le cose si sono molto evolute e la Tre Rifugi ha cercato costantemente
di attenersi ai tempi. Cronometro a coppie, cronometro individuale, individuale in
linea, Sky Race, Sky Marathon, partenze dal Rif. Jervis, dal Rif. Barbara, da
Villanova…..
Una costante evoluzione che ha consentito alla manifestazione di vivere dal 1972
ad oggi.
Quando non si sono colte subito le necessità di cambiamento ne è andata di mezzo
la partecipazione: negli anni ’80 la formula “cronometro a coppie” faceva
registrare anche 180 coppie partenti; alla fine degli anni ’90 a malapena si
contavano 45 coppie e i partecipanti erano quasi esclusivamente della Val Pellice.
Oggi, per alcuni versi e per fortuna, è in atto la scoperta dello sport meno
esasperato dal punto di vista agonistico anche se impegnativo (ma anche molto
appagante) dal punto di vista dei percorsi.
La partecipazione a detti eventi è “di massa” ancorchè il calendario sia denso di
appuntamenti.
Questo è stato uno degli elementi che ha consigliato gli organizzatori di tentare
una nuova avventura.
Non è, però, il solo. Due altre considerazioni hanno determinato la scelta:
Una sicuramente economica – L’allestimento di manifestazione agonistiche di
alto livello richiede investimenti economici sempre maggiori ed, in presenza di
difficoltà generali (pubbliche e private), è anche giusto ridimensionare il fattore
spesa. D’altra parte la scelta di incrementare le quote di iscrizione per finanziare la
manifestazione pare una scelta sbagliata se si vuole mantenere un minimo di
“popolarità” allo sport. Quindi budget ridimensionato e ridimensionamento delle
quote di iscrizione (in via di definizione).
Da questo punto di vista la specialità “trail” è sicuramente meno costosa.
La seconda considerazione è logistica – Se si desiderano i grandi numeri
occorre agevolare la partecipazione anche dal punto di vista logistico. Stabilire
partenza ed arrivo nel concentrico di Bobbio Pellice, probabilmente area del
laghetto Nais, rende facile l’accesso, i pernottamenti (strutture e camper) il
parcheggio, i sevizi ed infine, il ritorno a casa. Inoltre offre al Comune di Bobbio
Pellice ed alla neonata Associazione Sportiva l’occasione per allestire un week end
denso di avvenimenti di contorno ed i 300 partecipanti che soggiornano a Bobbio
possono diventare un avvenimento.
Per quanto riguarda il lavoro di allestimento sarà sicuramente tutto più agevole
rispetto a Villanova ed al piazzale del rifugio Jervis.
Da dire ancora, per quanto riguarda il fattore logistico, che il tracciato è più
agevolmente presidiabile e il cerimoniale di premiazione a bassa quota potrà
svolgersi con maggiore tranquillità da parte di atleti e organizzatori.
Il tracciato di gara: distanze e dislivelli sono ancora da affinare.
Complessivamente si tratterà di percorsi meno esasperati dal punto di vista
tecnico ma comunque impegnativi. Nuovi sentieri, nuove località (sono state
individuate delle borgate che sono dei gioiellini di architettura montana), nuovi
alpeggi. Il Vallone della Biava, il sentiero alternativo di accesso al Pra, il Colle
Countent, Alpe Bancet, Colletto Faure, Alpe Giulian ed il vallone del Croello; nomi
nuovi e nuovi panorami per una manifestazione antica.
L’asfalto viene toccato per qualche centinaio di metri e poi piste e sentieri. Il
Rifugio Jervis al Pra rimane al centro del progetto
(transito di tutti due i
percorsi) ed all’appuntamento della prova lunga non mancheranno i classici rifugi
Barbara e Granero
sullo storico tracciato che ha visto transitare un esercito di
appassionati.
Non sono stati dimenticati neppure i mitici “maiali di Puluciu” (sempre uguali ma
tutti gli anni diversi) che anche quest’anno potranno assistere, alla Ciabota del Pra,
al passaggio dei partecipanti ad entrambe le prove.
A noi pare sia tutto a posto per la nuova sfida sportiva. Il cantiere è aperto: lavori
in corso!